Femminicidio

La parola femminicidio è stata coniata in tempi moderni e sta ad indicare tutte quelle donne uccise solo e unicamente perché donne. Donne la cui vita è stata stroncata da uomini, spesso compagni o famigliari, che si sentono in diritto di compiere un atto del genere  perché si considerano superiori ad esse, e reputano che la violenza sia un metodo adatto per risolvere i loro problemi e sfogare la loro rabbia e frustrazione.

Questi comportamenti e pensieri hanno radici diffuse all'interno delle società patriarcali e misogine, secondo le quali le donne devono rientrare in una visione stereotipata e tradizionale di donna-oggetto, considerata solo come strumento di piacere estetico o sessuale, o di donna-trofeo, bella, sempre perfetta e devota all'uomo, di sua proprietà. Radici che portano a pensieri come il fatto che se una donna subisce violenze allora ella ha fatto qualcosa di sbagliato, come se fare qualcosa di sbagliato giustifichi la violenza subita, o che se una donna viene stuprata allora la colpa è sua, perché vestita in modo provocante, perché aveva bevuto o perché era uscita la sera da sola.

Negli ultimi anni si sta cercando di trovare una soluzione a questo problema, sia dal punto di vista legale, cambiando e creando nuove leggi, sia dal punto di vista educativo e formativo, dove sia nelle istituzioni scolastiche che in quelle famigliari si cerca di impartire una educazione rivolta alla parità in tutti gli ambiti della nostra vita.

Spesso si pensa che questo problema non ci riguardi, che esista solo nei paesi più poveri e arretrati, ma non è così. Ne è un esempio l’Italia dove le vittime di femminicidio sono ogni anno circa 150, una ogni due giorni. Il nostro paese è uno dei paesi europei dove violenza e femminicidi sono più diffusi.

Sono molte le iniziative e opere create negli ultimi anni e volte a sensibilizzare su questo terribile argomento. Una di queste si trova a Milano ed è il muro delle bambole, una parete dove sono state appese tante bambole a rappresentare tutte le donne vittime di violenze. Si trova per strada e non in un museo, al fine di far capire come questo sia un problema presente, e che bisogna continuare a lottare contro di esso per fare in modo che le ragazze e le donne di oggi e di domani non debbano vivere con la stessa paura di quelle di ieri. Questo muro rappresenta anche la morte delle speranze di tutte quelle bambine, le quali guardavano il mondo con le stelle negli occhi e sognavano un futuro roseo e felice, immaginavano carezze e hanno trovato schiaffi, discriminazione, violenza e, nei peggiori casi, anche la morte.

Se vi trovate in una situazione del genere non esitate, denunciate, perché nessun uomo può decidere cosa fare della vostra vita solo perché tale.

 

Federica Pascali

Pubblicato il 01-12-2023